4 FOTOGRAFI GUARDANO L’ACQUA
Mostra fotografica, Acquario e Civica Stazione Idrobiologia di Milano
Un percorso che si dipanerà nelle sale dell’Acquario e Civica Stazione Idrobiologia di Milano il luogo naturale dove esporre delle immagini che parlano dell’acqua.
Perchè si è scelto di parlare dell’acqua? Prima di tutto mi viene da pensare al fatto che in Italia vi è da sempre un’attenzione al territorio veicolata dalle varie campagne fotografiche succedutesi nei decenni passati ed in secondo luogo perché i nostri paesaggi sono tra i più belli al mondo e ai fotografi rimane naturale fotografarli e dunque parlarne.
Siamo così tanto attorniati dall’acqua che quasi ci si dimentica della sua importanza, della sua necessità, del resto abbiamo l’abitudine di circondarci di cose inutili perdendo di vista l’essenza della vita, il contatto con la natura. Questi fotografi hanno cercato questo contatto, si sono avvicinati all’acqua, l’hanno vissuta, hanno percorso sentieri per osservare le relazioni che si creano con l’ambiente circostante che sia mare o fiume con la consapevolezza che è questo il terreno su cui ci si dovrà confrontare in futuro. Le immagini presentate non vogliono rappresentare una denuncia del degrado bensì una valorizzazione del paesaggio, un invito a riscoprire questi luoghi e a viverli in maniera diversa poiché credo che attraverso l’arte l’essere umano sia in grado di cambiare il suo atteggiamento verso l’ambiente. Queste immagini vogliono essere un punto d’inizio per percorrere quei sentieri che portano ad una lettura diversa del mondo.
Mostra Ingresso libero
Vernissage: giovedì 14 gennaio 2010 ore 19.00
Durata: dal 15/1 al 18/3 2010 da martedì a domenica orario 9/13 – 14/17:30
Fotografi: Fausto Foddai, Walter Ricardo Francone, Claudio Polo, Luciano Zuccaccia
Acquario e Civica Stazione Idrobiologica Milano, Viale Gadio 2 Milano 20121 Info: tel. +39 0288465750 MM2 LANZA
Web: acquariocivicomilano.eu info@acquariocivicomilano.eu
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effe0 fotografia
coglie l’occasione, data da questo spazio, per presentare un giovane progetto realizzato da un gruppo di fotografi, appassionati e professionisti, vicini nel modo d’intendere la fotografia.
La forte collaborazione tra loro rende sicuramente interessante questo progetto e porta a un dibattito, che se pur fatto da addetti ai lavori, è arricchito da ogni singola esperienza che tende ad affermare la fotografia come scrittura del visibile, la dove il fotografo con la sua personale visione diventa testimone di un luogo, di una visione del mondo.
La frase, adottata come slogan, “La fotografia torna in mano ai fotografi” afferma la loro filosofia. Essa rispecchia la consapevolezza di un semplice approccio, su cui si basa il mestiere di ogni fotografo, fondatasi nella passione per la ricerca di un’immagine e in una poetica dove ogni autore applica il proprio cuore utilizzando questo strumento.
Quattro fotografi in mostra con un totale di quaranta fotogarie bianco/nero e colore, con opere che rispecchiano un intendere l’acqua nei percorsi singolari d’ognuno.
Fausto Foddai – Libera espressione.
Libera espressione dell’universo liquido: dell’acqua! Che a tutto ha dato origine. Fotografie concettuali forse… fotografie che non hanno pretese di scoperta. Vogliono solo esprimere il mio stato d’animo quando la guardo.
Ricardo Francone – Polaroid Sicilia.
Foto istantanee, piccoli scatti appartenenti all’intimità dell’Uomo, quella parte interiore, sincera, una connotazione figurativa dove depositare ogni tanto come nelle pagine di un diario i nostri pensieri.
Claudio Polo – Assolo Zingaro.
La Camargue come luogo privilegiato della propria indagine. Il primo viaggio nella regione francese segna l’approdo al colore come mezzo per cogliere le suggestioni di un paesaggio prevalentemente immerso in una luce suggestiva, abbacinante.
Luciano Zuccaccia – Esplorazioni lungo il fiume.
Immagini in bianco e nero realizzate in diversi anni di passeggiate lungo i fiumi cercando di leggere il territorio in maniera sempre diversa alla ricerca di quegli elementi che ne caratterizzano il fluire.
La fotografia è spesso un momento di solitudine poiché ogni fotografo ha un suo ritmo, un suo spazio di riflessione, successivamente quando le immagini raggiungono un senso compiuto sono pronte per comunicare così com’è per questi quattro fotografi che con piena libertà inventiva ed espressiva si sono confrontati con il soggetto acqua, ciascuno con la propria forma espressiva descrivendo il loro rapporto con quest’elemento presente in ogni dove. Quattro fotografi guardano l’acqua comunicando il loro punto di vista e mostrando la loro relazione con l’acqua come nelle intenzioni di Fausto Foddai che vuole esprimere uno stato d’animo senza pretesa di scoperta. Con le sue immagini legge l’universo liquido in libera espressione, puntando all’essenza dell’elemento.
Diversa l’interpretazione di Walter Ricardo Francone che utilizza un supporto Polaroid che in due minuti, il tempo in cui un’istantanea rivela la sua immagine, crea delle piccole icone delle sue passeggiate siciliane unitamente al suo pensiero “le foto istantanee mi hanno sempre dato la sensazione di piccoli scatti appartenenti all’intimità dell’Uomo, quella parte interiore, sincera, una connotazione figurativa dove depositare ogni tanto, come delle pagine di un diario, i nostri pensieri”.
Lo sguardo di Claudio Polo si è invece posato sulla relazione tra uomo e mare, un paesaggio spoglio e solenne che a tratti sembra dilatarsi all’infinito verso un orizzonte remoto e irraggiungibile, dove l’autore ha indugiato a più riprese, quasi con timore reverenziale di fronte ad uno spazio che pare invalicabile, solcato unicamente da una luce accecante. Il territorio appare idealmente come un’isola percorsa da “nomadi” che a coppie ne attraversano le lande desolate e luminose con la serenità di chi ha accettato l’impossibilità di trovarvi una dimora definitiva.
Le “Esplorazioni lungo i fiumi” proposte da Luciano Zuccaccia vogliono essere un esercizio per avvicinarsi all’ambiente fluviale e capire come si va modificando il territorio intorno al fiume. “Camminare lungo il fiume e cercare di entrare in relazione con esso” è questo il pensiero dell’autore che ci parla delle sue esplorazioni “per me passeggiare lungo il fiume, con la mia camera e l’inseparabile cavalletto, è motivo di scoperta e di riflessione; questo perché sono stato sempre attratto dal territorio e mi accorgo che fotografo per capire. L’esercizio del fotografare si evolve attraverso l’osservazione insistita sugli elementi distribuiti nello spazio e dall’azione dell’uomo intorno a loro. L’atto del fotografare è per me un’azione che mi aiuta a riflettere e ad elaborare dei pensieri”.
Luciano Zuccaccia