“Everyone – no one
Opera di Fabrizio Pozzoli”
Il tempo riporta sempre a noi la consapevolezza di una figura
L’uomo e il suo destino.
Ci sono dei momenti, forse istanti, che in qualche modo ci travolgono, uno di questi, che è raro, è rappresentato dalla sensazione che una gran parte dell’esperienza della tua vita attraversa il tuo corpo come un respiro profondo “quanto dura un respiro profondo”, in quel momento, in quel tempo, è come se tutte le voci, tutte le immagini, tutti i suoni e le musiche, fossero accolte con calore nel ventre e trattenute, come non ringraziare questa natura, uomini, che dalla loro vita, opera, ci hanno regalato questa boccata infinita d’amore.
Everyone – no one, (tutti – nessuno), intorno a queste parole, un circoscritto di sedie pronte a ricevere la mia, la tua, la nostra o nessuna presenza, nello scenario la sintesi della vita, il suo più alto grado d’interezza sull’esistenza che nel presente ha memoria, la scala come figura dell’esperienza, l’uomo ben intrecciato nella sua forma come compimento di se stesso nella materia possente del ferro, spinge dal suo ventre quel calore, energia che si riporta alla terra, il rame come fonte che genera, trasmettitore di luce, ingegno, opera, genealogia, ma vorrei pensare che laggiù si trovi un’altra vita, ancora informe se non quella circolare come una sfera.
In queste poche righe lascio i miei occhi alla visone che giace nell’opera di Fabrizio Pozzoli, la sintesi di una vita che nel raggiungimento dell’essere figura, l’Uomo può, nell’infinità del mondo, trasmettere.
Premio Arti Visive San Fedele 2008/2009