Mario Giacomelli
Nelle fotografie di Giacomelli, sempre in bianco e nero, di cui curò personalmente la stampa fino a portare a galla i segni che lo interessano, la realtà viene trasfigurata in idee e sensazioni superando il dibattito allora in corso nella fotografia italiana tra formalisti e neorealisti…
“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”
(1966-1968)
La poesia di Cesare Pavese, Verrà La Morte E Avrà I Tuoi Occhi (Voce Vittorio Gassman)
Musica: Handel, G. F. – Suite per clavicembalo Sarabanda in re minore.
Giacomelli lavorò per tutta la vita nella “Tipografia Marchigiana” e si dedicò alla fotografia (e in gioventù anche alla pittura e alla poesia) soltanto nel tempo libero e tutti i giorni dopo cena, fotografando inizialmente i dintorni di Senigallia, dove visse, quindi stampando provini non a contatto. Dal provino, con una lente, individuava il punto interessante e lo andava ad ingrandire poi stampava un 30×40 cm. Le sue immagini sono molto importanti per tutta la storia della fotografia. Dopo il 1955, ma soprattutto dopo che il MOMA di New York acquistò la serie Scanno, nel 1963, acquisì grande fama in Italia e all’estero.
Il segno che ottenne nelle sue stampe è molto forte, i neri sono molto carichi, il forte contrasto porta a galla i grafismi, la grana è evidente. Le sue foto rappresentano un mondo ugualmente diviso tra amore e sofferenza sia che si tratti di paesaggi che di lavori a sfondo sociale.
Pubblicato il 28 aprile 2009 da blogeffe0
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Mario Giacomelli (Senigallia, 1º agosto 1925 – Senigallia, 25 novembre 2000) è stato un tipografo, fotografo, poeta pittore italiano.