Scultura, “Caduta del muro di Berlino” – Milano 1994
Nel 1994, a Milano, condividevo un piccolo appartamento con uno studente dell’Accademia di Comunicazione, allora situata in via Sardegna. Fu un periodo straordinario per noi, curiosi dell’arte. Durante le mie visite in accademia, mi dilettavo a fotografare gli studenti e i loro lavori, immergendomi in un mondo “per me del tutto nuovo”.
Presto mi ritrovai in un gruppetto di artisti emergenti, e ricordo che uno di loro divenne il braccio destro di Arnaldo Pomodoro. In quelle occasioni ebbi anche la fortuna di conoscere il grande maestro Fronzoni. Un giorno, nel suo studio a Brera, mi disse: “Io non insegno grafica, io insegno a vivere.” Era davvero una persona speciale.
Lo studente con cui abitavo si chiamava Sorrentino di cognome, proprio come il regista, ed era anche lui di Napoli. Eravamo diventati buoni amici e, grazie a lui, conobbi Napoli e le sue meraviglie artistiche, comprese le splendide isole di Ischia e Capri. Scelse la strada delle arti figurative, dedicandosi agli acquerelli. Poco tempo dopo si sposò, e anch’io presi la mia strada. Il lavoro e la vita, con il loro corso imprevedibile, ci fecero perdere di vista.
Volevo ricordarlo qui, con l’augurio che, chissà, magari un giorno possa inciampare in queste parole e rivivere con me quei giorni indimenticabili.
Si vede di profilo dietro le spalle della scultura.