Il concetto di storia secondo i Greci
I Greci non si limitarono a tramandare la memoria degli eventi, ma trasformarono la storia in una ricerca delle cause e degli effetti.
In questo concetto di “storia” inventato dai Greci. Possiamo dire che tutti i popoli hanno memoria, ma gli storici greci, influenzati dalla filosofia che ricerca le cause ultime, hanno trasformato la storia non solo in un ricordo dei fatti, ma in una comprensione delle cause e degli effetti.
Ad esempio, l’Impero Persiano è stato sconfitto: “I Persiani hanno tentato la via del Mediterraneo; una lunga storia è quella che divide l’Oriente dall’Occidente”.
Quali sono le ragioni della sconfitta? Palladio, grande artista del Cinquecento, aveva intuito alcuni aspetti fondamentali. Realizzò le illustrazioni di un libro di Giulio Cesare, il ‘De Bello Gallico’, seguendo i “commentari sulla guerra gallica”, riportando una ricostruzione visiva. Palladio sapeva perfettamente che la civiltà greca e quella romana non avevano inventato solo gli ordini architettonici, ma anche un modello di civiltà basato su principi geometrici. Questo stesso ordine geometrico poteva essere applicato al campo di battaglia, creando uno schieramento invalicabile.
L’esercito romano disponeva le legioni in modo perfetto, seguendo secoli di esperienze e di vittorie militari. La disposizione, l’ordine delle legioni, la divisione delle unità, il momento in cui entrare in combattimento: tutto era frutto di un’organizzazione rigorosa. Palladio aveva scoperto che esisteva una correlazione tra il modo in cui la legione romana si schierava e gli spazi lasciati scoperti sul campo di battaglia, riflettendo strategie affinate in secoli di battaglie.

L’architetto Andrea Palladio realizza l’illustrazioni per il ‘De Bello Gallico’ con l’obiettivo di spiegare attraverso i racconti di Cesare, un sistema come per i greci “la falange macedone”. Attraverso la storia, i Greci cercavano di comprendere le cause degli eventi, riconoscendo che dietro le azioni umane esistono movimenti precisi che possono portare alla vittoria o alla sconfitta. Il destino, quindi, non è solo frutto del caso, ma anche dell’intelligenza e delle decisioni prese.
Queste riflessioni conducono a un altro concetto fondamentale:
In qualche misura, gli esseri umani sono liberi di decidere. Questo principio non appartiene a tutte le culture, ma caratterizza profondamente il pensiero greco, che riconosce all’uomo la possibilità di forgiare il proprio destino.
Ah, questa storia sembra uscita da un racconto surreale!
Un innamorato
– perché, di per sé, essere innamorati è una cosa bella – decide di affidare questo nobile sentimento a una maga.
Qualche anno fa, un uomo, convinto che l’amore potesse essere manipolato con un tocco di magia, decise di investire la considerevole somma di centoquattromila euro per conquistare la donna dei suoi sogni. Sì, perché per questo sfortunato Romeo il filtro d’amore era la soluzione definitiva per ottenere l’amore eterno.


Pieno di speranza, si rivolse a una maga, ma, purtroppo, il filtro d’amore si rivelò una mera truffa. Deluso, il nostro innamorato decise di rivolgersi alle autorità. Sì, proprio così: denunciò la maga ai carabinieri. E qui arriva la parte divertente: potete immaginare le facce dei carabinieri quando si videro arrivare un uomo che, con tutta serietà, dichiarava di aver speso una somma considerevole per un filtro d’amore che non aveva funzionato!
Forse, dietro questa storia, si cela una riflessione più profonda sull’amore e sulla disperazione che può spingere un uomo a cercare soluzioni estreme per realizzare i propri sogni. Ma alla fine resta un fatto innegabile: l’amore non si compra, né con pozioni magiche né con il denaro, e, quasi sempre, la realtà supera di gran lunga la fantasia.

Tutto questo per dire che la civiltà della tecnica, dimenticando le sue radici filosofiche e culturali, sta precipitando esattamente nell’età della pietra… se non peggio.

Un eroe del pensiero e della letteratura greca-occidentale era Ulisse
Personaggio che rispetto agli Dei cerco di contrastarli, di fare di testa sua, d’ingannare gli Dei. Questo e possibile se la tua individualità, ritiene che nella vita la tua azione ha un margine di libertà, ovvero che la forma della vita dipende anche da te medesimo. Nel concetto del tempo, se tutto non è predeterminato, ed esiste un margine di libertà, questa libertà si gioca nel tempo, nel tempo che è qui e ora.
Come disse il mio maestro Giovanni Chiaramonte parlando dei Greci
Ci sono momenti storici in cui si è giocato tutto. Uno di questi fu la battaglia di Maratona: o vincevano i Persiani o vincevano i Greci. Hanno vinto i Greci, e se oggi, alle Olimpiadi, abbiamo la corsa più famosa che si chiama “maratona”, lo dobbiamo a loro. All’epoca, infatti, un soldato greco corse senza sosta per circa 42 km, da Maratona ad Atene per portare l’annuncio della vittoria sui Persiani. Questi greci dopo 2.500 anni ancora sono qui tra noi, nelle invenzioni lasciateci, la maratona come le stesse Olimpiade, comprendono che nello sport, nell’atletica, questa geometria invisibile diventa visibile, inventando la corsa, il giavellotto, il lancio del disco, etc.